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Il Ministero dell’Ambiente ha stabilito, con il D.M. 7 aprile 2025, i nuovi CAM (criteri ambientali minimi) per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, del servizio di pulizia e spazzamento stradale, della fornitura dei relativi veicoli e dei contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani. Si tratta di un aggiornamento dei precedenti criteri contenuti nel decreto del 23 giugno 2022 a seguito dell’entrata in vigore al nuovo Codice dei contratti pubblici, d.lgs. 36 del 31 marzo 2023. I CAM sono indicazioni per le stazioni appaltanti (in primis i Comuni) per l’affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e regolamentano diversi aspetti associati al ciclo di vita dei servizi di igiene urbana, dalle modalità di raccolta delle varie frazioni ai tassi di raccolta, ai contenitori e sacchetti, al servizio di spazzamento, all’organizzazione dei centri di raccolta, ai criteri premianti. L’applicazione di tali criteri è obbligatoria ai sensi dell’art. 57 comma 2 del Codice dei contratti pubblici. La finalità, come indicato in premessa, è il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- Prevenire la produzione dei rifiuti attraverso azioni di sensibilizzazione degli utenti e promozione dello scambio e riuso.
- Massimizzare quantità e qualità della raccolta differenziata.
- Diffondere beni riciclabili e contenenti materiale riciclato.
- Ridurre gli impatti del trasporto.
Il decreto è in Gazzetta Ufficiale ma entrerà in vigore il 18 giugno 2025. Sostituisce il precedente del 2022 che è abrogato a partire dalla stessa data.
I nuovi criteri ambientali e gli obiettivi generali
I nuovi CAM sono contenuti nell’Allegato 1 al decreto, intitolato “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione ovvero Piano d’azione nazionale sul Green Public Procurement GPP” e sono articolati in quattro schede: servizio di raccolta e trasporto rifiuti urbani; servizio di pulizia e spazzamento; fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani; fornitura, leasing, locazione e noleggio di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e trasporto dei rifiuti e per lo spazzamento stradale. Essi non sostituiscono le norme di settore ma sono integrativi dei requisiti tecnici e obblighi normativi. Il compito è quello di facilitare il lavoro delle stazioni appaltanti definendo i criteri minimi da indicare nella documentazione di gara per garantire un servizio efficiente che si coniuga con la riduzione degli impatti ambientali. I criteri non riguardano le modalità organizzative da adottare, organizzandosi ogni Comune secondo le peculiari esigenze del suo territorio, quanto gli obiettivi di quantità e qualità della raccolta differenziata ed altri aspetti.
I CAM promuovono lo sviluppo di filiere di riciclo, di sistemi di mini-raccolta di specifiche frazioni di rifiuti urbani da avviare a riciclo o a preparazione per il riutilizzo ma anche sistemi di scambio e riuso beni usati e idonei al riutilizzo. Inoltre premiano gli operatori economici che garantiscono la raccolta e avvio a riciclo di ulteriori tipologie e che collaborano con enti di ricerca per lo sviluppo di filiere innovative. Altri obiettivi sono la diffusione di materiali riciclati nei contenitori e sacchetti, premiando in particolare l’utilizzo di plastica derivante da raccolta differenziata, e la valorizzazione del rifiuto organico attraverso la promozione del compostaggio domestico e di comunità. Altri aspetti regolamentati sono poi i veicoli e attrezzature, i primi in particolare devono essere a ridotto impatto ambientale.
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Le caratteristiche del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani
Le stazioni devono rispettare gli obiettivi di qualità e quantità della raccolta differenziata fissati dai CAM. La raccolta differenziata deve prevedere almeno le frazioni indicate nell’art. 205 d.lgs. 152/2006: carta/cartone, metalli, plastica, vetro, organico, tessili, rifiuto urbano residuo. Queste possono essere raccolte con sistema stradale, domiciliare o misto. Solo plastica, vetro e metallo possono essere raccolti in combinazione tra loro. Le altre frazioni vanno nei centri di raccolta. Deve essere garantita presso i centri di raccolta fissi o mobili la raccolta di ingombranti e RAEE, sia domestici che di natura commerciale, industriale, istituzionale e di altro tipo analoghi a quelli domestici. Deve essere poi garantita la raccolta, anche tramite installazione di contenitori presso luoghi pubblici o aperti al pubblico, di pile e accumulatori portatili, farmaci scaduti, oli e grassi vegetali ed animali, cartucce e toner, RAEE di piccole dimensioni.
Il servizio deve assicurare il raggiungimento della percentuale minima di raccolta differenziata prevista dalle norme, la conformità del rifiuto rispetto al tipo di contenitore, minimizzare gli abbandoni, facilitare la fruizione da parte dell’utenza, il raggiungimento di determinati standard qualitativi per le varie frazioni, ad esempio il 97% di materiale conforme sul peso totale per il vetro, l’85% per la plastica, il 98% per carta e cartone, il 95% per la frazione organica. Per il rifiuto urbano residuo (RUR), il sistema di raccolta deve consentire l’identificazione dell’utenza, elemento su cui si insiste molto, più volte richiamato nel testo, la cui finalità è il controllo sui conferimenti ma anche la misurazione del peso del rifiuto in caso di tariffa puntuale.
L’affidatario del servizio deve prevedere un piano di controllo del materiale anche mediante analisi merceologiche, in presenza di personale delle stazioni appaltanti, e un programma di miglioramento del sistema di raccolta in caso di non raggiungimento degli obiettivi. Il servizio deve garantire la regolare pulizia delle strade e aree indicate nella documentazione di gara con l’asporto dei rifiuti di qualunque natura e provenienza. Deve inoltre assicurare la raccolta rifiuti anche nel corso di eventi occasionali e in aree particolari come i rifiuti dei mercati, i rifiuti spiaggiati e galleggianti nei canali fluviali (indicazioni da inserire nella documentazione di gara). Dove possibile sono preferibili sistemi di raccolta che non prevedono l’uso di sacchetti usa e getta (mai nel caso del vetro) oppure che prevedano che il materiale dei sacchetti sia lo stesso della frazione raccolta.
Autocompostaggio e compostaggio di comunità
I CAM prevedono che l’affidatario del servizio fornisca supporto alla pratica dell’autocompostaggio degli scarti organici rilevando le utenze che lo applicano ai fini della registrazione all’anagrafe compostatori, distribuendo compostiere in comodato d’uso gratuito, realizzando materiali e seminari informativi. Nel caso di compostaggio di comunità si prevede anche la realizzazione di un corso obbligatorio tenuto da docenti qualificati per la conduzione delle apparecchiature.
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Centri raccolta, centri di preparazione per il riutilizzo e centri per scambio e riuso
I Comuni o altre stazioni appaltanti devono organizzare e indicare già nei documenti di gara i centri autorizzati alla raccolta dei rifiuti urbani in modo differenziato. All’interno di questi o in altre aree devono poi essere allestiti degli spazi dedicati al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo, alla realizzazione di centri di preparazione per il riutilizzo, alla realizzazione di centri per lo scambio e il riuso. Sono aree destinate al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti idonei alla preparazione per il riutilizzo, secondo la definizione che ne dà l’art. 2 lettera c) del DM 7 aprile “aree destinate a ricevere dalle utenze domestiche i beni che sono divenuti rifiuti e che possono essere avviati alle operazioni di preparazione per il riutilizzo, ovvero sia piccole operazioni di riparazione finalizzate al reimpiego degli stessi per la loro funzione originaria, senza ulteriore pretrattamento. Tali aree, che non necessitano di autorizzazione, possono essere collocate all’interno dei centri di raccolta”. Sono centri per lo scambio e il riuso, secondo la definizione dell’art. 2 lettera e) “aree destinate a ricevere beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo conferiti dalle utenze, non necessita di autorizzazione in quanto vengono esclusivamente gestiti dei beni e non dei rifiuti. Tali aree possono essere collocate all’interno dei centri di raccolta”.
Per evitare consumo di suolo, devono essere utilizzati prioritariamente capannoni preesistenti e non utilizzati. L’allegato disciplina anche come devono essere organizzati i centri di raccolta, gli orari che devono rispettare, la cartellonistica con l’indicazione dei rifiuti da conferire, le istruzioni, un numero verde, l’elenco delle attività di formazione/sensibilizzazione previste nonché sistemi di identificazione dei conferitori e di contabilizzazione delle quantità.
Veicoli, attrezzature, contenitori e prodotti usati
I veicoli utilizzati devono essere in regola con la normativa nazionale e regionale in materia di emissioni e rumore e conformi all’apposito decreto del Ministro della Transizione Ecologica 17 giugno 2021 “Criteri ambientali minimi per l’acquisto, il leasing, la locazione e il noleggio dei veicoli adibiti al trasporto su strada”. Anche le macchine mobili non stradali (spazzatrici) e attrezzature montate su veicoli devono rispondere a determinate legislazioni citate nel documento, che riguardano in particolare il motore e il rumore. Le spazzatrici devono inoltre essere dotate di specifici sistemi di abbattimento delle polveri sottili. I prodotti detergenti devono essere certificati Ecolabel UE o certificazioni equivalenti e gli oli lubrificanti utilizzati anch’essi conformi al decreto del Ministro della Transizione Ecologica 17 giugno 2021.
Contenitori e sacchetti
Tutti i contenitori devono rispondere alle caratteristiche individuate dalle più recenti norme UNI (es. UNI EN serie 840). I contenitori per la raccolta del rifiuto urbano residuo devono essere dotati di dispositivi che consentono l’identificazione dell’utenza e la contabilizzazione della quantità nel caso di applicazione tariffa puntuale. I contenitori in plastica per la raccolta sia domiciliare che stradale devono essere in materiale riciclato, almeno il 50% di materiale riciclato certificato per gli stradali, il 70% per i domiciliari. Devono poi possedere determinate caratteristiche (colori standardizzati, codice identificativo, logo del Comune e/o gestore, adesivi e pittogrammi) ed essere sottoposti ad adeguato servizio di pulizia e manutenzione. Borse, sacchi e sacchetti devono tutti contenere determinate percentuali di materiale riciclato secondo le varie norme UNI di riferimento (UNI 13592 per i sacchi in plastica, UNI 13432 per i sacchi destinati al rifiuto organico, UNI 13593 per i sacchi di carta). Per le borse riutilizzabili in plastica, è possibile utilizzare i prodotti aderenti allo schema MGI (Made Green in Italy, rinvenibili sul sito del Ministero dell’ambiente).
Informazione e sensibilizzazione degli utenti e formazione del personale
Un capitolo importante sono le campagne informative e di sensibilizzazione a cura degli affidatari del servizio di gestione dei rifiuti in collaborazione con le amministrazioni. Campagne e azioni devono essere dettagliate in un Piano di comunicazione, da aggiornare annualmente per tutta la durata del contratto. Le campagne vanno rivolte alle varie utenze e agli studenti di scuole e università. Le prime devono trattare prioritariamente il tema della prevenzione della produzione dei rifiuti. Le seconde devono favorire le attività di compostaggio a scuola e il riuso delle AEE usate nell’ambito degli istituti tecnici e professionali. Altri temi sono la prevenzione dei rifiuti con particolare attenzione allo spreco alimentare, il destino delle frazioni differenziate e del RUR (rifiuto urbano residuo), le corrette modalità di conferimento e suggerimenti come aumentare la qualità della raccolta differenziata, corrette modalità di conferimento di specifiche tipologie (i rifiuti da fumo, i rifiuti di piccolissime dimensioni, pile e accumulatori, farmaci scaduti, oli vegetali, oli minerali, abiti e tessuti, toner, RAEE), l’autocompostaggio e compostaggio di comunità, il corretto uso dei sacchetti (cartoni e sacchetti di carta per la raccolta della carta, divieto di conferire plastica in sacchetti di plastica compostabile, divieto di utilizzare sacchetti per il vetro). Da prevedere inoltre almeno una giornata ecologica all’anno incentrata sul tema abbandono rifiuti e littering, almeno un’iniziativa nell’ambito della SERR (la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti), almeno due giornate all’anno di visita ai centri di raccolta e/o impianti di trattamento (per i territori sopra i 15 mila abitanti), almeno un evento all’anno sul tema compostaggio. La formazione deve essere effettuata da personale qualificato con comprovata formazione ed esperienza nel campo della comunicazione. Anche l’eventuale documentazione cartacea (es. opuscoli informativi) deve essere su carta certificata Ecolabel o equivalenti o rispettare i criteri ambientali minimi per l’acquisto di carta per tali usi. Anche il personale dell’impresa affidataria del servizio deve essere adeguatamente formato su alcuni aspetti quali sostenibilità e riduzione dei consumi, normativa ambientale relativa al servizio, modalità di utilizzo corretto ed efficiente di macchinari e attrezzature, modalità di guida rispettosa dell’ambiente.
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Criteri premianti
Qualora le stazioni appaltanti utilizzino il criterio del miglior rapporto qualità prezzo per l’aggiudicazione degli appalti, il documento indica una serie di criteri premianti da attribuire alle offerte, assegnando ad essi un punteggio tecnico.
Sono criteri premianti: l’adozione di un sistema di gestione ambientale (es. EMAS); un sistema di misurazione del rifiuto conferito anche per la plastica; circuiti dedicati alla raccolta del vetro incolore separato dal vetro colorato; un servizio di raccolta dei PAP (prodotti assorbenti alla persona); sistemi di gestione della frazione organica finalizzati ad autocompostaggio e compostaggio di comunità e impianto di compostaggio locale; l’estensione dell’orario di apertura al pubblico dei centri di raccolta rispetto all’orario minimo; la realizzazione di centri per la preparazione e riutilizzo, per lo scambio e riuso e circuiti dedicati per la raccolta a domicilio di beni ingombranti e non; accordi specifici per la prevenzione dei rifiuti e sistemi di micro-raccolta; iniziative specifiche come ad esempio un albo degli “amici del riuso”; filiere di riciclo per specifici flussi di rifiuti; sistemi di rilevamento automatico riempimento contenitori e veicoli con sistemi di rilevamento satellitare con GPRS o superiore; contenitori in materiale riciclato. Altri criteri premianti riguardano la modalità di esecuzione del servizio e i veicoli, come ad esempio la capacità di recupero di materia dalla frazione residuale e/o dallo spazzamento stradale; lo spazzamento e lavaggio delle strade; la pulizia dei veicoli; lo svecchiamento della flotta; un sistema automatico di avvertimento dell’utenza (tramite sms) sul calendario del servizio di spazzamento. Previsti criteri premianti per contenitori e sacchetti di plastica con percentuali di plastica riciclata derivante da raccolta differenziata di almeno il 30% e per sacchetti in grado di ridurre il peso e volume del rifiuto organico. Per quanto riguarda veicoli e contenitori, criteri premianti sono i sistemi di tracciamento dei veicoli, alimentazioni alternative, sistemi di illuminazione a LED, abbattimento polveri sottili e riduzione consumi carburante.
Vengono infine assegnati punteggi premianti a quelle imprese offerenti che presentano piani pluriennali di educazione alla sostenibilità e che abbiano un team responsabile della comunicazione.
Vuoto a rendere e riutilizzo contenitori in accordi con GDO e commercianti al dettaglio
Previsti punteggi premianti anche per imprese offerenti che propongono accordi con la GDO e commercianti al dettaglio per progetti di prevenzione rifiuti e incremento rifiuti. Tra i progetti più interessanti e innovativi, spiccano alcuni di cui si discute da tempo, come la promozione e incentivazione di contenitori e buste riutilizzabili sia per i prodotti da banco che per il trasporto dei beni acquistati e l’attivazione presso i punti vendita di sistemi di vuoto a rendere per imballaggi in plastica e non solo. Altri progetti premiabili sono l’installazione di contenitori per raccolte selettive (es. piccoli RAEE, tessili, oli vegetali esausti, imballaggi in polistirene espanso); la promozione di prodotti con vuoto a rendere, sfusi, con imballaggi ridotti o riutilizzabili; l’utilizzo di sacchetti di carta riciclata oppure fogli di carta-plastica separabili per l’asporto dei prodotti a banco; disincentivare l’uso di prodotti monouso e prodotti di quarta e quinta gamma non prossimi alla scadenza ad esempio non effettuando promozioni; effettuare campagne di comunicazione ai clienti ad esempio sulla riduzione dei rifiuti; lotta allo spreco alimentare applicando sconti agli alimenti in scadenza e devolvendo l’invenduto a onlus che si occupano di distribuirli gratuitamente per fini sociali; promozione di articoli realizzati con materiale riciclato proveniente da raccolta differenziata.
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